Investire a Dubai: conviene davvero? Tutto ciò che c’è da sapere sul ramo immobiliare

Uno dei cambiamenti più importanti, dal punto di vista delle tendenze social e mediatiche che si sono sviluppate negli ultimi anni, riguarda il modo in cui si approccia alla cultura di altri paesi; se, in passato, l’Italia sviluppava una certa componente identitaria, anche e soprattutto per quanto riguarda le bellezze del paese e le opportunità di vita che potevano essere recate da alcune regioni e città, ad oggi sono sempre più coloro che professano l’importanza di trasferirsi, abbandonare il paese, ricercare la propria possibilità altrove, cercando non soltanto di accumulare denaro, ma anche di cambiare stile di vita.

Il successo di Dubai sui social

Spesso definiti, con accezione negativa, “guru informatici”, diversi addetti ai lavori nel campo del digital marketing e dell’imprenditoria social hanno iniziato a realizzare sempre più contenuti a proposito di quali fossero i vantaggi del vivere a Dubai.

Naturalmente, per quanto si possa dare credito ad un determinato contenuto video, soprattutto per quanto riguarda le folli spese e gli stili di vita assolutamente esosi che sono raccontati da alcune persone, ci sono degli elementi utili, che giustificano la Dubai-mania che interessa sempre più persone negli ultimi anni e che permette, allo stesso tempo, anche di comprendere se si possa trattare, effettivamente, di un paese in grado di rispondere alle proprie esigenze di investimento.

Considerando la situazione immobiliare all’interno del paese, dunque, vale la pena investire a Dubai o si tratta di un contenuto fallace e potenzialmente negativo per chi vuole inserirsi in un determinato settore?

Il vantaggio che si ottiene per l’assenza di tassazione

Quando si parla di Dubai, il primo elemento che viene subito in mente riguarda la totale assenza di tasse all’interno del paese, che permette sicuramente di far sorridere ogni investitore e di stimolare la curiosità da parte di tutti gli addetti ai lavori che vogliono crescere e maturare in un determinato campo.

Ma sarà vero? C’è da dire che il sistema fiscale a Dubai è completamente differente rispetto a quello italiano, sia perché la considerazione del lavoratore varia, in base al fattore benessere che risulta essere protagonista, sia perché Dubai investe sulla persona in maniera completamente differente, permettendo un costo della vita che, con grandi pretese, risulta essere sicuramente altissimo, rapportato anche al contesto italiano.

Per rispondere all’interrogativo, però, si può dire che Dubai sia un paradiso fiscale e che non presenta tasse.

Naturalmente, ci sono delle tassazioni particolari, che sono state introdotte proprio a partire dal 2023, che prevedono sia un’imposta indiretta del 5% da pagare allo stato, sia un 20% di tasse da predisporre nel caso in cui si voglia lavorare nell’ambito del settore bancario. Per il resto, non ci sono tasse preliminari da sostenere per l’apertura di un’attività, né contenuti fiscali a cui fare riferimento per la propria attività commerciale; naturalmente, ciò vale anche per coloro che vogliono investire nel ramo immobiliare.

L’esigenza di avere una disponibilità economica già elevata per accedere a Dubai

Come per ogni notizia felice, c’è sempre un risvolto della medaglia che dovrà essere considerato: Dubai non pone paletti al lavoratore, stimola la sua crescita, non effettua tassazioni stringenti e, naturalmente, non frena l’attività commerciale che vuole essere realizzata.

Purché si faccia parte di una classe sociale immediatamente elevata: l’importante, per il paese, è garantire il benessere attraverso una qualità della vita alta, oltre che per mezzo di spese sicuramente considerevoli dal punto di vista monetario; per questo motivo, è importante accedere a Dubai con una disponibilità economica già elevata, per evitare di diventare parte di un sistema – il dark side of the moon di Dubai – che tende a dimenticare l’operaio e chi può permettersi una qualità della vita modesta.