Perché aprire un e-commerce nel 2021 e quali sono i settori da tenere d’occhio

settori in crescita

Il mondo è cambiato tantissimo da quando abbiamo a che fare con l’emergenza sanitaria. Abbiamo visto mutare il nostro modo di lavorare, quello di studiare, l’approccio alle relazioni con le persone più importanti della nostra vita che, in alcuni casi, abbiamo potuto vedere solo con il filtro di uno schermo.

A essere cambiato è anche e soprattutto il nostro modo di acquistare, che ha visto un maggior focus sugli e-commerce. Se ti stai chiedendo perché aprirne uno e quali sono i settori da tenere d’occhio, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare alcune informazioni preziose in merito.

Perché aprire un e-commerce nel 2021?

Quando ci si chiede come mai aprire un e-commerce nel 2021, per trovare la risposta è possibile chiamare in causa i dati elaborati dall’Osservatorio e-commerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

Secondo i dati in questione, nel 2020 l’e-commerce crescerà del 26% rispetto all’anno scorso. Complessivamente, verrà raggiunto un giro d’affari pari a 22,7 miliardi di euro, oltre 4 in più rispetto al 2019.

Detto questo, cerchiamo di capire quali sono i settori da tenere sotto controllo con lo scopo di renderli, in caso, il centro del proprio business.

E-commerce: i settori sui quali puntare

Prima di entrare nel vivo dei settori che vale la pena tenere d’occhio in ambito e-commerce, è doveroso fare una premessa. Nel momento in cui si decide di lanciare un business in questo campo, è opportuno evitare di buttarsi sui pacchetti al risparmio. Il costo del processo di start up di un e-commerce non è basso, in quanto comprende sia la realizzazione del sito – con tutto quello che riguarda il posizionamento sui motori di ricerca – ma anche la scelta del gestionale giusto. Visti i risultati che un progetto di qualità può portare, più che di costo si dovrebbe parlare di investimento.

Chiarito questo aspetto, entriamo nel vivo dei settori che meritano attenzione. In primo piano troviamo indubbiamente il food. Per rendersi conto dell’interesse degli utenti, basta citare il numero alto di ricerche relative alle macchine del pane. In merito ai numeri del commercio tradizionale, è doveroso citare i numeri sbalorditivi relativi all’acquisto del lievito. Chi non l’ha più trovato sui banchi dei supermercati, ha scelto di acquistarlo online, cercando, se possibile, rivenditori a km 0.

Un altro settore che merita particolare attenzione in ambito e-commerce è quello della cannabis light. Filiera che aveva già ottimi numeri prima dell’emergenza sanitaria – parliamo di circa 150 milioni di euro annui – da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza, almeno in Italia, è stata interessata da una crescita straordinaria.

Diversi portali nati da poco – ma anche siti già famosi e di successo – hanno visto quintuplicare l’ammontare medio dei carrelli. Questo trend, che deve molti dei suoi numeri all’interesse nei confronti dell’olio di CBD acquistato per contrastare in maniera naturale l’insonnia, ha dato il boost definitivo al settore, rendendo celebri alcune aziende.

Giusto per fare un esempio, ricordiamo che, soprattutto grazie a questo straordinario percorso di crescita, è possibile definire CBWEED un marchio affermato (stiamo parlando di un’azienda che, dotata anche di growshop fisici, dal 2017 ad oggi ha visto incrementare in maniera stellare i suoi numeri).

I settori da considerare se si ha intenzione di aprire un e-commerce nel 2021 non finiscono certo qui! Come non fare un veloce riferimento anche ai corsi di formazione? Gli utenti, che negli ultimi mesi hanno imparato a focalizzarsi di più sul work-life balance, cercano di ottimizzare il più possibile il tempo, in modo da ritagliarsi spazi liberi. Come occuparli? Con un corso di formazione, che può riguardare una lingua, ma anche un percorso per acquisire nuove competenze – p.e. in ambito social – e reinventarsi professionalmente in un periodo che ha messo tutto in discussione.