Alcune storie di gioco d’azzardo illegale

gioco illegale

Tutti gli interventi che il Governo sta cercando di mettere in pratica nei confronti delle Regioni e degli Enti Locali si spera abbiano l’obbiettivo di rendere sempre più forte il gioco d’azzardo lecito, peraltro sua creatura nata più di una decina di anni fa ed alquanto trascurata sino a questo momento. Le varie proposte sottoposte in Conferenza Unificata da un lato fanno capire questo e dall’altro fanno anche capire che lo Stato “accetta” di guadagnare meno dal mondo del gioco e dai casino online dal vivo, ma che dei suoi introiti non può proprio farne a meno. Rimane, quindi, la speranza che il suo obbiettivo sia veramente quello di avere un gioco d’azzardo pubblico razionale, ben riformato e distribuito, e sopratutto, un gioco sano che faccia divertire e non certo che porti alle conseguente negative che ogni tanto lo stesso comporta agli individui più fragili e sensibili.

Posto questo, e posto che il gioco lecito dovrebbe essere l’unico ed il solo ad essere presente sul nostro territorio, si può senza ombra di dubbio riferire che le Forze dell’Ordine, di qualsiasi comparto si tratti, stanno ben monitorando il territorio, tenendo sotto controllo le attività ludiche, particolarmente quelle che ancora non hanno aderito ad immettersi nella rete nazionale ed anche quelle che si sono sanate, per vedere se si sono “adeguate alle normative correnti”. Ovviamente il compito delle Forze di Polizia è anche quello “normale” di controllare che tutte le attività che si occupano di gioco, ma non solo quelle, siano gestite con regolarità, legalità, intelligenza e che il fruitore finale (il giocatore accanito o no nel caso delle attività ludiche) sia trattato nel rispetto delle norme e possa divertirsi e vincere ottenendo regolarmente il pagamento del “proprio sforzo”.

Ecco, quindi, che si riferisce di un intervento dei Carabinieri nella città di Acerra (Napoli) dove viene scoperto che l’esercente raccoglie scommesse e far giocare al casino online attraverso provider stranieri, senza autorizzazione da parte dell’ente nazionale italiano. Quindi ecco, il provvedimento della sala sequestrata in pieno centro città: sala che raccoglieva abusivamente scommesse appunto attraverso un provider straniero e questa è stata la conseguenza di una serie ragguardevole di controlli effettuati appunto dai Carabinieri per il contrasto al gioco illegale. Naturalmente, il titolare dell’attività è stato denunciato alla Procura e questa sunteggiando è la storia di questo intervento: l’operazione è stata diretta dal Comandante dei Carabinieri della città campana e coordinata dai colleghi della Compagnia di Cisterna.

Rientra in una operazione più grande che nello scorso agosto ha portato al sequestro di quattro sale scommesse abusive, tutte nel circondario, e più precisamente fra Acerra, Pomigliano d’Arco, Brusciano e Castello di Cisterna sempre per l’attività di raccolta scommesse online, attraverso siti gestiti da società estere non autorizzate. In quell’occasione, sei persone sono state denunciate in stato di libertà per l’esercizio abusivo di gioco e mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti. Sono state elevate dodici sanzioni amministrative, complessivamente per un importo di 265 mila euro, rinvenute e sequestrare numerose slot e postazioni di “virtual games”, il tutto ovviamente modificato per eludere il collegamento alla rete dei Monopoli di Stato. Una buona operazione, con ottimi risultati ed un altro colpo, quindi, alla criminalità organizzata ed eliminate attività di concorrenza per il gioco pubblico che di questo ha assolutamente bisogno.