Perché Koh Samui è un’ottima meta per un viaggio in Thailandia

Koh Samui

La Thailandia è uno dei paesi che ogni anno ospita più visitatori internazionali, attirati da spiagge da sogno, fascino orientale, natura selvaggia, feste scatenate e ottimo cibo. Insomma, grazie a una vocazione turistica che perdura ormai da diversi decenni riesce a offrire una vastissima gamma di attrazioni e bellezze, con prezzi adatti per tutte le tasche.

Il rovescio della medaglia è però il rischio di ritrovarsi accerchiati da migliaia di viaggiatori e perdere l’anima più tradizionale del posto: come avviene in tanti altri luoghi estremamente turistici è però ancora possibile ritagliarsi spazi propri in cui godersi la cultura locale senza dover per forza stare in fila per ore per scattare la fotografia di rito. E per farlo non è necessario andare in chissà quale villaggio sperduto sulle montagne. Se si ha la pazienza di scoprirla e di evitare le zone più battute, anche la conosciutissima Koh Samui per esempio può nascondere insperati angoli di tradizione e cultura thailandese.

Le isole in Thailandia

Il turismo, specialmente quello marittimo, nel paese si sviluppa principalmente sulle isole, piccole o grandi che siano. Trovandosi sia nella zona ovest, ovvero nel Mare delle Andamane, che in quelle est, il Golfo di Thailandia, le condizioni metereologiche cambiano sensibilmente tra una e l’altra: proprio per questo il paese, a seconda di dove ci si dirige, può essere visitato praticamente tutto l’anno. L’area occidentale ospita i “grossi calibri”, ovvero (tra le altre) le rinomate (e strapiene) Phuket e Phi Phi Islands, mentre a est, fatta eccezione per Pattaya (che si trova sulla costa nord est), troverete isole comunque molto conosciute ma meno sulla bocca tutti.

Tra queste impossibile non citara almeno Koh Samet, Koh Tao e Koh Samui.

In particolare l’ultima, ospitando un aeroporto internazionale, è diventata un hub turistico davvero importante.

Ma allora perché ne stiamo parlando in questo articolo?

Perche scegliere Koh Samui?!

E’ vero, l’isola non è certo il paradiso tropicale che ci si aspetta da un viaggio in Thailandia: tutta la zona a est, e in particolare Chaweng e Lamai, sono ipercostruite e cementificate, le spiagge sono piene, il mare poco esaltante e la sera i locali si riempiono di ragazzini ubriachi in cerca di divertimento e notti brave. Se ci si ferma a questi cinque chilometri quadrati Koh Samui è un fallimento totale.

Il bello è che la stragrande maggioranza di chi arriva da queste parti non si sposta da questa zona di comfort garantita da resort e alberghi di lusso.

E pensare che l’isola non è affatto un buco (per attraversarla in motorino da nord a sud impiegherete oltre un’ora). Proprio per questo nonostante sia indubbiamente strutturata per ospitare viaggiatori stranieri, non vive di solo turismo: le sue (piccole) città hanno ancora carattere e non si sono eccessivamente annacquate con la cultura occidentale.

Contrariamente a quanto avvenga per posti come per esempio Koh Tao e Koh Phangan (molto più piccoli) ospita ancora mercati e ristoranti frequentati esclusivamente da locali, ha zone di mare immacolate e con acqua trasparentissima (a sud!) e tutta l’area centrale è occupata da una giungla rigogliosa e impenetrabile, che consentirà ai più avventurosi di fare lunghi percorsi di trekking e inerpicarsi con motori o automobili sulle sue cime più alte e ammirare il panorama sottostante. Ma non è finita: i turisti affollano quei due o tre templi della parte nord est di Koh Samui, mentre negli altri, che la punteggiano in lungo e in largo, troverete quasi esclusivamente thailandesi.

Come fare un’esperienza autentica a Koh Samui?!

Il primo consiglio è quello di non fare una toccata e fuga: abbiamo ascoltato troppi racconti di persone che sono rimaste sull’isola solo un paio di giorni (per poi proseguire il loro viaggio in Thailandia) e non essendo mai uscite dal quadrilatero più turistico sono tornate a casa davvero deluse.

Prendetevi tempo per scoprirla e per avventurarvi fuori dai percorsi più battuti.
Non prenotate il vostro alloggio nella parte nord-est, ma preferitegli la zona Maenam Beach a nord ovest, che non solo è più tranquilla ma ha prezzi davvero contenuti.
Affittate sin dal primo giorno un motorino per muovervi liberamente e guidate, guidate, guidate, perdendovi nelle stradine e nei viottoli che portano alle spiagge non segnalate.

Appassionatevi di cibo thailandese che grazie alla creatività delle sue ricette è tra i migliori al mondo: per farlo evitate i mercati di Chaweng e dintorni, creati a uso e consumo dei turisti e dirigetevi in quelli della zona più densamente abitata dell’isola, ovvero a Nathon: troverete night market con ristorantini e stand di street food che propongono cucina locale, tradizionale ed estremamente economica.

Non scagliatevi perché la spiaggia di Lamai è piena zeppa di persone e l’acqua è di un colore indefinito: puntate il vostro navigatore su Taling Ngam e troverete mare cristallino e sabbie deserte.

E se ancora non vi bastasse cercate sul sito di 2backpack e troverete una guida all’isola davvero approfondita.