Le principali tipologie di tè cinese

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Il rituale della preparazione del tè e l’arte di servirlo fanno parte di una delle più antiche tradizioni che riguardano la storia della Cina, un Paese ricco di fascino, dove antichità e modernità si fondono in un connubio perfetto.

Le origini della cerimonia del tè

Secondo gli studi geologici, del clima e della flora del tempo, pare che la pianta del tè risalga a più di 4000 anni fa. Le colture erano principalmente concentrate nell’area sud-ovest del gigante d’Oriente e col tempo si estesero in tutto il territorio.

Già a partire dal XII secolo, sotto la dinastia Tang, la degustazione della bevanda divenne di uso comune. Lo stesso imperatore fece costruire le case del tè, ovvero degli eleganti luoghi di ritrovo dove i più facoltosi si riunivano per trascorrere qualche momento in compagnia sorseggiando il tradizionale infuso.

Il rituale del tè è alla base della cultura cinese. Da sempre è sinonimo di educazione, amicizia e moralità personale. Lasciar partire un ospite in visita senza prima avergli offerto una tazza della tradizionale bevanda è indice di scortesia nonché una profonda offesa. La cerimonia del tè si estende anche ad altre occasioni. In particolare, viene servito quando la famiglia si riunisce al completo. Ai più giovani viene affidato il compito di riempire le tazze degli anziani in segno di rispetto. In occasione di uno sposalizio, invece, i futuri coniugi si inginocchiano dinnanzi ai genitori offrendo loro del tè per sancire l’unione tra le due famiglie.

Come si esegue il rituale del tè in Cina

Per apprezzare fino in fondo il sapore del tè e dare il giusto valore alla bevanda viene utilizzato un particolare servizio composto da teiera e tazzine in argilla rossa non smaltata, pinze, bollitore, un vassoio ed un cucchiaio di bambù. Di solito si consiglia di utilizzare una teiera per ogni tipo di tè, in quanto l’argilla, essendo molto porosa, assorbe facilmente sia il colore che il sapore delle foglie lasciate in infusione.

Il rituale quindi comincia con il filtraggio dell’acqua per evitare che il cloro possa in qualche modo contaminare il tè ed alterarne il sapore. L’acqua così distillata si versa all’interno del bollitore fino a raggiungere una temperatura pari a 60°-65°C. A questo punto, si dispongono sul vassoio di bambù le tazzine, la teiera e le pinze. Secondo la tradizione, agli ospiti viene mostrata la scatola contenente le foglie di tè, da cui ne verrà estratta una manciata con l’apposito cucchiaio. Si versa il tutto all’interno della teiera, ricoprendo con l’acqua del bollitore.

L’infusione dura pochi minuti (alcuni affermano che il tempo ideale sia quello necessario per compiere cinque respiri profondi). Dopo aver ruotato la preziosa bevanda, la si versa all’interno delle tazze e si vanno ad eliminare eventuali impurità. A questo punto si entra nel vivo del rituale, riempiendo una terza volta la teiera con l’acqua del bollitore e altre foglie di tè per un tempo specifico e fare in modo che il contenuto possa sprigionare tutto il suo aroma.

Nel frattempo si svuotano le tazze dal liquido precedente. Vanno poi riempite eseguendo dei movimenti fluidi e circolari, procedendo dalla prima fino all’ultima e viceversa fino a consentire a tutti di avere la stessa quantità di liquido con lo stesso colore.

Il rituale del tè cinese può durare anche un’ora, il tempo ideale per intavolare una lieta conversazione sorseggiando la bevanda. Al termine, la teiera va solamente sciacquata con acqua. Va comunque segnalato che possono essere utilizzati anche i moderni servizi in porcellana, in vetro, metallo, bambù, giada oppure agata.

Le diverse tipologie di tè cinese

Il tè cresce spontaneamente nel Sud della Cina. Necessita di un territorio ben drenato e di un clima temperato, con un sole mite, la giusta umidità e piogge frequenti. La migliore qualità è quella primaverile, con gemme di colore verde scuro, ricche di sostanze dall’alto valore nutrizionale, aromi e dall’elevato potere antiossidante.

Le vendita di tè online come quello che potete trovare su Moontea, possono essere di diverse varietà, ma sono accomunate dal fatto derivano da un’unica pianta, la Camellia Sinensis. Le varie tipologie vengono classificate sulla base del metodo di lavorazione dopo il raccolto, per cui si otterrà:

  • Tè verde. Rappresenta il 75% della produzione totale in Cina. Le foglie non subiscono alcun trattamento che possa in qualche modo alterarne il colore e le proprietà. Dopo la raccolta, vengono sistemate su graticci di bambù e lasciate asciugare all’aria. Successivamente vengono trattate con il calore. Questa fase è molto importante perché consente alle foglie di sprigionare le dolci fragranze tipiche di castagna, di noci e di fiori. In base alla qualità, possono subire altri trattamenti prima dell’essiccazione e dell’imbustamento. Il tè verde soffre le alte temperature e di conseguenza anche le lunghe infusioni. Richiede acqua povera di calcio e di magnesio. È un ottimo astringente e vanta proprietà antiossidanti, in quanto ricco di polifenoli.
  • Tè rosso. Corrisponde a quello che comunemente in Occidente si definisce tè nero. Le foglie sono altamente ossidate e assumono il tipico colore rossiccio. Sono sottoposte ad un processo di lavorazione molto complesso che comprende l’appassimento, la rullatura, l’ossidazione e l’essiccazione. Il tè rosso vanta proprietà ricostituenti e dimagranti.
  • Tè nero. Non ha nulla a che vedere con il tè nero Occidentale. In realtà si tratta di una varietà dalle caratteristiche uniche e senza eguali. Viene prodotto utilizzando una varietà dalle foglie larghe denominata Da Ye. Queste ultime vengono lasciate essiccare al sole per poi subire una fermentazione naturale oppure attivata dalle mani dell’uomo. Le varietà più pregiate vengono lasciate invecchiare ulteriormente. Al tè nero cinese sono riconosciute delle interessanti proprietà digestive, dimagranti, anti-colesterolo, per cui bere regolarmente tre tazze di questa bevanda al giorno è come donarsi dei sorsi di salute.
  • Tè giallo. Meno nota al grande pubblico, si tratta di una varietà prodotta in quantità piuttosto limitata. Deve il suo nome alla tipica colorazione giallastra delle foglie e del liquido dell’infusione. Viene coltivata per lo più nella regione dello Hunan ed il processo di lavorazione è molto simile a quello del tè verde. Tuttavia, una leggera ossidazione regala la tipica colorazione giallastra. La buona quantità di polifenoli (sostanze che agiscono contro i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento delle cellule e della pelle) garantisce un’interessante azione antiossidante.
  • Tè bianco. Questa varietà molto pregiata, in passato veniva offerta ai personaggi della corte e agli alti dignitari. La lavorazione si basa esclusivamente sull’appassimento di germogli e di foglie lanuginose e sull’essiccazione. Ne deriva un tè dall’aroma pieno, fresco, vellutato e morbido in bocca. Al tè bianco vengono riconosciute proprietà antiossidanti ed antitumorali.
  • Tè azzurro (oppure Oolong). Prodotto principalmente nella regione cinese del Fujian, non va confuso con il tè azzurro di Taiwan. La lavorazione subisce un processo di semi-fermentazione, simile per certi versi al tè nero. La rullatura dà la tipica forma attorcigliata e contribuisce a sprigionare gli oli essenziali. Ricco di polifenoli, vanta proprietà antiossidanti, contribuisce a prevenire la degenerazione cerebrale, rafforza le ossa ed i denti, mantiene la pelle tonica, elastica e giovane.