Idropulsore dentale: cos’è e come sceglierlo al meglio

denti

Il sorriso è uno dei biglietti da visita più importanti nei rapporti con gli altri e, come ben si sa, molto spesso lo spazzolino non è sufficiente per curarlo nel migliore dei modi. Per questo si tende spesso a ricorrere a strumenti come l’idropulsore dentale.

Quando lo si nomina, si inquadra uno strumento che, tramite un getto di acqua pulsante, permette di raggiungere zone dove difficilmente lo spazzolino arriva (p.e. il solco gengivale). I risultati che garantisce sono molto interessanti, ma bisogna saperlo utilizzare nel modo giusto oltre che essere in grado di scegliere il modello migliore per le proprie esigenze. Nelle prossime righe di questo articolo, puoi trovare alcune informazioni utili in merito.

Idropulsore dentale: i benefici

Sono diversi i benefici che derivano dall’utilizzo di questo presidio, conosciuto anche come doccia dentale. Quando lo si nomina, non si parla solo della possibilità di agire in maniera mirata con l’acqua in zone difficilmente raggiungibili dallo spazzolino ma anche, in virtù di questa estrema precisione, del fatto di poter effettuare delle disinfezioni molto accurate. All’acqua, infatti, può essere aggiunto anche il collutorio che si utilizza più frequentemente.

Come utilizzarlo

Sono poche e semplici le indicazioni da considerare per utilizzare al meglio l’idropulsore dentale. Tra queste, rientra il fatto di non direzionare sui denti e sulle gengive un getto d’acqua troppo forte. Il rischio, se si esagera, è quello di andare incontro a fastidiose infiammazioni delle gengive.

Un doveroso focus deve essere dedicato alla temperatura dell’acqua. Una dritta molto utile, soprattutto se si è all’inizio con l’utilizzo di questo presidio, è quello di impostarla a temperatura tiepida.

Queste semplici cautele sono in realtà cruciali. Non metterle in atto è pericoloso ed espone a un maggior rischio di insorgenza di problematiche come la piorrea e le tasche gengivali.

Come sceglierlo

Quali sono i consigli da seguire per scegliere l’idropulsore dentale migliore? Ecco i principali criteri sui quali è opportuno focalizzarsi:

  • Peculiarità tecnologiche: sotto a questo cappello, è possibile includere sostanzialmente due modelli. Da un lato ci sono gli idropulsori che erogano unicamente acqua. Dall’altro, invece, quelli che combinano acqua e microbolle d’aria. Il secondo modello descritto presenta diversi vantaggi interessanti, dalla possibilità di effettuare un vero e proprio massaggio sulle gengive fino a quella di minimizzare fortemente la presenza di batteri anaerobi.
  • Intensità degli impulsi.
  • Possibilità di regolare la pressione: a tal proposito, è opportuno ricordare che quasi tutti i modelli permettono di gestire questo aspetto e lo fanno presentando una scala graduata che va da un minimo di 1 a un massimo di 10.
  • Capacità del serbatoio: valore che spazia in un range compreso tra poco più di 100 ml e 1 litro, deve essere tenuto presente in quanto legato a filo doppio all’utilizzo che si ha intenzione di fare dell’idropulsore.
  • Alimentazione: tra le opzioni disponibili in commercio ricordiamo le batterie ricaricabili, le pile usa e getta e l’alimentatore.

Si potrebbe andare avanti ancora molto! Non abbiamo per esempio parlato dei vari modelli in commercio. C’è quello senza motore, che ha il vantaggio di consumare poco e di non richiedere la pulizia del serbatoio. Il contro, però, riguarda l’impossibilità di utilizzarlo con il collutorio.

Ci sono gli idropulsori familiari, che hanno il contro di essere molto ingombranti ma l’oggettivo pro di mettere a disposizione dei vari utilizzatori beccucci personalizzati. Come non citare poi i modelli integrati, caratterizzati anche dalla presenza di spazzolini elettrici? Soluzioni estremamente pratica, ha come piccolo contro il costo non sempre basso. Chiamiamo infine in causa l’idropulsore portatile, perfetto per chi ha bisogno di curare l’igiene dei denti anche quando si trova lontano da casa.