Nella conduzione di un mezzo occorre in ogni caso mettere in atto una guida prudente e accorta, considerando anche quello che potrebbero, ragionevolmente, fare gli altri utenti della strada. Se viene a mancare tale prudenza, sebbene la prima responsabilità sia riconducibile ad altri, non si può essere ritenuti del tutto incolpevoli. Questa è stata la decisione della Corte di Cassazione penale sez. IV con sentenza n° 44323 del 30/09/2016.
Nella fattispecie un automobilista è stato coinvolto in un sinistro provocato da un altro guidatore ma il primo percorreva la strada a velocità eccessiva e in modo inadeguato al contesto. L’incidente occorso, sebbene provocato da una guida improvvida dell’altro automobilista, vede, quindi, ricondurre una responsabilità colposa al primo.
A causa della guida non prudente e accorta, come definita dal giudice, tale automobilista si vede attribuire una responsabilità nel sinistro con accollamento dei propri danni e aumento del premio assicurativo come da normativa relativa alla Bonus Malus. Purtroppo sulle nostre strade circolano persone che possono da un momento all’altro mettere in atto comportamenti errati ma un buon guidatore deve saper anche prevedere, nel limite del ragionevole, i comportamenti sbagliati degli altri onde ridurre al minimo i rischi di collisione.