Italia, il conto corrente base diventa obbligatorio per le banche

conto corrente online

C’è molto fermento nel nostro Paese per l’applicazione di una direttiva europea che impone alle Banche di offrire un servizio di conto corrente in modo completamente gratuito. Ecco cosa significa e chi può beneficiarne.

È passato poco più di un mese da quando il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto che dà il via all’attuazione in Italia della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo, che prevede l’obbligo per le banche di fornire un’assistenza di base in maniera accessibile ai propri clienti.

Arriva il conto base. Per la precisione, la norma impone alle Banche italiane di mettere a disposizione degli utenti un “conto base”, che dovrà consentire di eseguire operazioni semplici (ridotte alla ricezione e invio di bonifici e alla possibilità di effettuare pagamenti) con un canone annuo “ragionevole” che deve essere onnicomprensivo e includere sia la carta di debito (la tipica Bancomat) che un numero predefinito di operazioni da eseguire nel corso di un anno.

L’impegno per chi ha basso reddito. In alcuni casi specifici, poi, questo conto dovrà essere addirittura gratuito e senza alcuna spesa, neppure quella relativa al pagamento dei “fastidiosi” bolli: come previsto infatti dalla convenzione firmata tra Abi, Poste e Bankitalia, gli italiani che presentano un Isee sotto gli 8 mila euro e i pensionati che non superano quota 18 mila euro hanno diritto a un accesso ancor più agevolato e, come detto, senza spese.

Gli altri vantaggi. La filosofia alla base di questo intervento è piuttosto evidente: l’obiettivo è infatti allargare alla più ampia fascia di popolazione possibile, compresa quella a basso reddito, l’apertura e la gestione di tale strumento, ormai indispensabile. Inoltre, il decreto del governo intende garantire maggiore trasparenza informativa ai clienti che utilizzino conti di pagamento, ma anche procedure semplificate per il trasferimento del conto stesso e un regime tariffario agevolato nel caso di apertura di un conto di pagamento con caratteristiche di base.

I limiti del conto. È evidente che questa opportunità presenti comunque dei limiti: nella stessa norma approvata dal Consiglio dei Ministri, infatti, si specifica che tale conto di pagamento è nei fatti “uno strumento usato per l’esecuzione di operazioni semplici quali, ad esempio, ricevere un bonifico o effettuare pagamenti”, e che pertanto non avrà funzioni e opzioni ulteriori come quelle relative alla gestione del risparmio, all’acquisto di Btp o fondi di investimento e alla richiesta di mutui o fidi.

Le alternative online. Per chi volesse invece implementare questi servizi non mancano per fortuna delle alternative: non parliamo solo degli strumenti offerti dagli operatori tradizionali, ma dei prodotti delle più innovative banche online, che mettono insieme semplicità di gestione e basso costo di spese. Guardando le ultime promozioni di Ing Direct, uno dei principali protagonisti di questo mercato, si scopre addirittura che chi sottoscrive questi nuovi conti corrente ha un canone a zero euro e la possibilità di ottenere degli interessi sulle somme vincolate.

 Promuovere la norma. A ben vedere, dunque, questi strumenti innovativi risultano più efficienti rispetto al semplice conto corrente base dalle funzioni limitate, che in realtà era stato già introdotto nel nostro Paese dal 2011. È infatti da sei anni che è stata siglata una convenzione tra il Ministero delle Finanze e la Banca d’Italia, che spingeva gli istituti di credito a offrire ai propri clienti questa possibilità: tuttavia, in questo periodo è mancata la pubblicizzazione, al punto che in molti non ne conoscono nemmeno l’esistenza. Non resta che sperare, per la riuscita dell’intervento, che le cose vadano adesso in maniera differente.