Eliminare le trasmissioni che incitano al gioco

incitamento al gioco

Bisogna ancora una volta parlare di pubblicità o di messaggi che possano “istigare” od “ispirare” a giocare… magari spendendo un bonus gratuito! Si è visto e si vede ancora oggi che vengono proposti spot televisivi che contengono “iniziative gratuite” che vogliono “irretire” con il concetto di gratuito il futuro o probabile giocatore “incantandolo” con programmi o spot ammiccanti dove generalmente si trovano testimonial assai conosciuti e che toccano l’immaginario collettivo. Questa problematica legata anche al mondo dei migliori casino legali è stata affrontata e disquisita a lungo e da più parti ma apparentemente non viene molto seguita visto che ancora oggi si vedono, si sentono, si trasmettono pubblicità che “incitano” al gioco, però avvertendo che il gioco è pericoloso e sempre con frasi dette in “frettissima” e con locuzioni generiche che possono anche non essere recepite.

Ora tutto potrebbe anche fare parte di un discorso “commerciale” che però è stato proibito, ma evidentemente non abbastanza, e che “potrebbe fare parte” di una televisione commerciale privata, ma che non dovrebbe mai e poi mai appartenere alle trasmissioni messe in onda da “mamma RAI” visto che si tratta di un Ente di Stato: Stato, tra l’altro, padre del gioco d’azzardo pubblico che ha creato anni fa e dal quale continua ad incassare quattrini a “più non posso”. Sembra veramente una grande ipocrisia ed una forte incongruenza: lo Stato contro il gioco, forzatamente costretto, lo Stato che “autorizza” gli Enti Locali ad andarvi contro, lo Stato che lo pubblicizza, lo Stato che ci guadagna.

Quindi? Appare veramente una cosa assurda che, però, è messa bene in atto, si sviluppa ed arriva alle menti dei futuri giocatori. Non si può, a questo punto, non riferire l’intervento del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige che approva una mozione per chiedere alla RAI di eliminare trasmissioni che possono “incentivare” al gioco. Il Consiglio vuole impegnare la Giunta ad incontrarsi con i vertici della RAI al fine di concordare una “sistemazione marginale” dei palinsesti di quelle trasmissioni che, con giochi o quiz vari, possono contribuire a diffondere “la parola del gioco d’azzardo”.

Ovviamente bisogna ricordare che il mondo giovanile non dovrebbe essere toccato dalla pratica del gioco d’azzardo e da quella dei casino online (parola della Lega Nord Trentino-Forza Italia), e questo ci trova d’accordo. Però non dimentichiamoci di internet e dell’online zona assai “trafficata” dagli utenti giovani e giovanissimi che con gli strumenti tecnologici in loro possesso possono essere collegati in rete “sempre e comunque” e raggiungere tutti i siti e tutti i casinò online del pianeta senza che nessuno possa impedirlo. E questo si potrebbe ottenere solo con la cultura del gioco, la responsabilizzazione e la sensibilità che sono strumenti in possesso della scuola e dei genitori che dovrebbero avere l’obbligo di provvedere a trasmettere.

Alla fine di tutto questo però, salta sempre fuori il “vecchio discorso”: lo Stato, o chi per esso, si dichiara assolutamente contro il mondo del gioco d’azzardo, ma la realtà è che lo stesso Esecutivo, dalla sola Provincia di Trento, incassa oltre 40 milioni di euro” e già questo dovrebbe dirla lunga. La politica forse continua a prendere in giro gli imprenditori, i gestori, gli esercenti e tutti i cittadini e nessuno ci capisce più nulla: dal Trentino Alto Adige in giù!