Borsa: Wall Street influenzata dalle tensioni politiche

All’indomani delle dimissioni di Gary Cohn, consigliere economico di Donald Trump che non voleva i nuovi dazi annunciati dal presidente americano, le contrattazioni hanno portato ad un forte calo dei futures di Wall Street.

Cohn si dimette, la borsa subisce influenza

L’addio di Gary Cohn, consigliere economico del presidente Trump in contrasto con l’indirizzo di politica commerciale voluto dall’amministrazione Usa, e nello specifico sui nuovi dazi su alluminio e acciaio, ha messo in crisi il mercato soltanto per metà seduta con le Borse che iniziano in calo e poi riescono a cambiare la rotta sull’onda degli ottimi dati macroeconomici arrivati dagli Usa. Milano ha avuto un guadagno l’1,22%, Londra lo 0,17%, Francofortel’1,09%. Parigi cresce invece dello 0,34%. Wall Street subisce il duro colpo: il Dow Jones cede alla chiusura delle contrattazioni in Europa lo 0,84% mentre il Nasdaq continua in positivo. La tensione si è sentita anche sulle piazze finanziarie asiatiche, con Tokyo che ha chiuso in calo dello 0,77%.

Sul fronte delle valute, come si vede sul sito Transitionstrading.com, è rimasto stazionario il cambio euro/dollaro, stabile sopra quota 1,24. La moneta del nostro Continente passa di mano a 1,2425 dollari e 131,26 yen. In lieve calo lo spread, a 131 punti, con il valore del decennale italiano all’1,96%. A Piazza Affari chiude positiva Tim (+1,87%), influenzata anche dall’ingresso di Elliott tra gli azionisti.

PIL ed Euro zona dopo le decisioni americane

Da non dimenticare l’andamento di Pil dell’eurozona, cresciuto dello 0,6% nel quarto trimestre del 2017 rispetto ai tre mesi precedenti, così come quello della Ue stando ai dati diffusi da Eurostat. Su base annua, la crescita è del 2,7% per l’Eurozona e del 2,6% nella Ue a 28, rispetto alla crescita del 2,7% fatta segnare da entrambe nei tre mesi precedenti.

Per quel che riguarda tutto il 2017, infine, il Pil è aumentato del 2,3% nell’area euro e del 2,4% nella Ue. Il 2016 si era chiuso per ciascuno di essi con crescite dell’1,8% e del 2%. Nel pomeriggio dagli Usa sono arrivati i dati sul mercato del lavoro, il settore privato negli Stati Uniti ha istituito solo a febbraio 235.000 posti, un dato più alto rispetto alle attese degli analisti, che pronosticavano su 200.000 posti di lavoro. Le rilevazioni ufficiali sul mercato del lavoro verranno diffuse venerdì, con il mercato che aspetta la creazione di 200.000 posti di lavoro con un tasso di disoccupazione al 4,0%.

I prezzi del petrolio sono in ribasso, con le scorre Usa che sono lievitate meno delle previsioni.  Il Wti scende a 61,39 dollari mentre il barile di riferimento del Brent si è abbassato a 65,03. Poco mosso l‘oro a 1324 dollari l’oncia.